martedì 13 ottobre 2009

Mi fido di te ?

No no.. non si tratta di un tardivo approccio a Jovanotti e neppure di un appassionato coming out sul mio amore per Ale eFranz, bensì del titolo di un bel romanzo noir scritto a quattro mani da Francesco Abate e Massimo Carlotto nel 2007.
Ciascuno di noi serba nel cuore dei racconti, delle canzoni o delle pietanze che, seppure non siano dei capolavori, aprono un mondo, oppure mostrano lo stesso sotto una luce diversa.
Ecco perchè vi parlo di questo libro...




Gli autori:
Premesso che non conoscevo Abate, vi dirò che mi piacciono molto i racconti di Carlotto. Ho cominciato leggendo "Il Fuggiasco" che è lo splendido racconto di una vita in clandestinità, trascorsa celando la propria identità e sfuggendo dalla polizia in tutto il mondo. Questo racconto mi aveva colpito non solo per lo struggente realismo dato dal fatto di essere autobiografico (Carlotto è proprio il famoso Carlotto del caso Carlotto! Sempre proclamatosi innocente e condannato per omicidio, poi graziato dal Presidente della Repubblica su pressione di un vasto movimento di opinione pubblica), ma anche per il tono cinicamente ironico con cui riusciva a parlare di tragedie della propria vita durate per anni. Deve esserci della stoffa, pensavo. E così mi sono letto anche gli altri racconti, quasi tutti imperniati sul personaggio (qualche nota autobiografica anche in questo) dell' Alligatore, uno strambo detective con più di un affinità con la "mala" di una volta.

Il racconto:
Parla delle vicende di Gigi Vianello intrigante trafficante veneto costretto dai fatti della (mala)vita a trasferirsi in Sardegna (anche lui, come Carlotto e l' Alligatore). Gigi ha costruito un suo mondo perfetto, commercia con tutto il mondo in partite alimentari contraffatte e guadagna una montagna di soldi sulla salute della gente. Come copertura, ha rilevato a quattro lire un ristorante dal precedente proprietario ridotto in ginocchio dall' usura. Qui serve esclusivamente il meglio del meglio dei cibi naturali, preparati dalla figlia del precedente proprietario, cui ha lasciato la gestione e con la quale convive. Un po' per esigenze di copertura, un po' perché sa bene che ciò che si mangia in giro è quasi sempre porcheria, si è creato il suo angolo da gourmet biologico. Gigi vive sul filo del rasoio, le proprie certezze perennemente appese alla scaltrezza, alla metodica organizzazione di ogni attività ed all' incrollabile fiducia che in un modo o nell' altro tutto andrà per il meglio. Ma una debolezza, una sola, potrebbe incrinare questo castello di carte.
Naturalmente ometterò dettagli sulla trama. Vi basti sapere che non avrete fatto in tempo a simpatizzare con questo cinico ma amabile mostro, che le cose prenderanno una brutta piega. Ed il racconto prenderà un ritmo incalzante, in un susseguirsi di azione e colpi di scena. 

Pulp? 
Se fosse stato scritto una decina di anni fa, sarebbe probabilmente stato acclamato come un capolavoro del genere "pulp". Breve, schietto, diretto, tratteggia con inopinata grazia un nuovo mondo di raccapricciante squallore e miseria morale. Eh si, ce ne sarebbe stato per gridare al capolavoro. Vuoi per i temi trattati, vuoi perché l' autore ci fa parteggiare per un personaggio che- simpatico quanto si vuole- resta un vero e proprio mostro, si sarebbe gridato alla nuova frontiera nella descrizione degli abissi dell' umana condizione (si, lo so, Celine ha esplorato più a fondo di tutti questi abissi molti anni fa, ma vabbè).
Oggi, nel 2009 (ma anche nel 2007, anno di uscita del racconto) il termine "pulp" è un po' in disuso, oltrechè superato da nuove frontiere nella descrizione di abissi (Amici, il Grande Fratello? Chi se lo immaginava un abisso cosi'?!) e definire così questo racconto ha tuttalpiù un effetto nostalgico e demodé. Ma lo trovo corretto, per cui vada bene così!

Conclusioni:
Un bel racconto, che sa divertire, fa provare emozione, tensione e che soprattutto ti viene voglia di leggere fino in fondo (impresa non impossibile, dato che si tratta di 175 pagg.)
Insomma, lo consiglio vivamente per una lettura estiva gradevole ed emozionante e per chi volesse interrogarsi su come il ristorante dove si pranza in pausa lavoro, possa offrire un pranzo completo di caffè e bevande a 8€.
E' edito da Einaudi.

PS: Io preferisco mangiare a casa.

1 commento:

  1. dopo aver letto quel libro e aver seguito il corso HACCP.. si va meno spesso al ristorante!!!

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