sabato 24 ottobre 2009

"La mafia non esiste"... o no?

Nel Paese dove il Presidente del Consiglio si prese in casa e si avvalse dei servigi di un noto boss mafioso, non dovrebbe stupire che la malavita organizzata, mafia, camorra, stidda, sacra corona unita ecc.ecc. sia presente in tutte le sue regioni.
E in realtà, Saviano nel suo Gomorra (e chissà quanti prima di lui) lo aveva spiegato benissimo: le mafie, sono essenzialmente associazioni che perseguono fini economici, utilizzando di volta in volta il mezzo più rapido ed efficace per accumulare ricchezza. Nessuna regola, nessuno scrupolo, solo il massimo lucro.
Ed accumulando ricchezze senza le pastoie delle regole, in un contesto dove chi infrange le regole è semplicemente considerato più furbo, è chiaro che rapidamente diviene una potenza economica e (sempre nello stesso contesto) di conseguenza un interlocutore politico.
Vabbè, dov'è la novità?
Purtroppo non c'è.
Leggevo uno dei tanti volumi della Storia d'Italia di Indro Montanelli, giornalista e scrittore cui mi lega l' ammirazione per l' integrità e per la rettitudine morale, ma non certo la visione politica.
Ebbene Montanelli, raccontava nel '72 (o giù di lì) che in Sicilia non ci si è mai evoluti dalla condizione feudale, con una elite di baroni i quali governano in autonomia e per il loro esclusivo interesse, la regione. Talvolta di concerto con lo Stato, talvolta minacciandolo e talvolta ricattandolo.
Deliziosa la parte nella quale spiega che le minacce sono in genere portate con la creazione di un partito autonomista (e ce l' abbiamo!) e che lo Stato di solito risponde con la concessione di particolari guarentigie al parlamento locale o con l' erogazione di fondi speciali (è di alcuni giorni fa la notizia della Banca del Sud!) Naturalmente, chiudeva Montanelli, la gente che si lasciava infiammare dai discorsi autonomisti, non avrebbe certo usufruito di maggiori libertà, ne sopratutto visto il becco di un quattrino, poichè questi sarebbero stati intascati integralmente dai baroni.
Credetemi, è tristissimo leggere su volumi di quaranta anni fa, la storia di oggi.
Comunque, tanto per gradire e per offrivi uno strumentino almeno divertente (oltrechè inquetante), vi lascio un link che ho trovato sul blog del Comitato antimafia Milano "il link ad uno strumento elaborato (sotto la sua responsabilità) da Luca Dello Iacovo, giornalista esperto di nuove tecnologie. Si tratta di una mappa elaborata su Google che riunisce - prelevando le indicazioni dai giornali o dai libri che trattano tale argomento - tutte le localizzazioni dei clan della criminalità organizzata. L'effetto visivo è sconcertante", sopratutto per i miei amici di San Donato.

1 commento:

  1. mi stavo giusto baloccando con la mappa google sul romanico.. questa qui mi sembra più inquietante.. :/

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