In Libreria
Entro in una libreria e vago (a seconda di quanto è grande), senza una meta precisa tra le diverse sezioni, appagato semplicemente dal fatto di essere circondato da libri.
I miei occhi si lasciano attirare dai colori delle copertine, dall' ordine casuale, delle diverse pile e dalla imprevidibilità con cui sono accostati i titoli.
E poi, il profumo della carta che si sprigiona inebriante sfogliando le pagine.
Avete mai notato che ci sono libri che è più piacevole annusare? E che ce ne sono alcuni che si tengono più volentieri in mano di altri?
(sospiro voluttuoso)
Quanta poesia.
Ecco, questa quiete contemplativa, dopo alcuni minuti, giusto il tempo di catalizzare le suggestioni provenienti dai libri, scompare e mi trasformo in un velociraptor dell' arraffo libresco.
In pochi istanti, la mia mente sintetizza tonnellate di informazioni raccolte qua e là, le mescola con le suggestioni di cui sopra e – spinta dall' impulso del momento – guida le mie mani a raccogliere i titoli più disparati, sino a quando non mi ritrovo tra le braccia una pila di volumi che per peso o per controvalore in eur, possa farmi ritenere soddisfatto.
Lo ammetto: sono un compratore (di libri) compulsivo.
A casa
Arrivo a casa, mi siedo comodamente sul divano e ad uno ad uno estraggo dalla busta i volumi che ho acquistato.
Finalmente ne assaporo consistenza e profumo ed una volta rimosse eventuali etichette sconto o promozionali che qualche blasfemo operatore (maledetto sia il codice EAN!) ha inopportunamente applicato sulla copertina, mi concedo di leggere qualche nota sull' autore, ed in genere anche qualche pagina di ciascuno, un assaggino via.
E' proprio in questa fase che, raramente, ma non così tanto, mi rendo conto di aver già letto queste righe. Così corro agli scaffali dove tengo i miei libri e scorro la biblioteca sino a quando non trovo un gemello del tomo che tengo in mano.
Lo ammetto: ho diversi libri doppi.
Nella mia mente
Come scelgo i miei libri?
Innanzitutto, assecondo i miei gusti. I quali non saranno particolarmente raffinati, ma sono piuttosto precisi.
Tra i racconti amo i noir, i thriller, la fantascienza, il fantasy. La logica in queste preferenze, sta nel fatto che nei racconti, deve succedere qualcosa di eccezionale, addirittura di incredibile.
Raramente mi piacciono libri che raccontano di vita vissuta o di quotidianità senza il contributo di un evento straordinario che li ravvivi.
E poi i saggi storici, in particolare sulla storia d'Italia, la quale mi sembra davvero “noir, thriller, fantascienza, fantasy”.
E pure racconto grottesco, ma tant'è.
Le fonti
Certo però, non mi limito a ciò che già conosco, ma cerco anche di trovare ispirazione da diverse fonti fidate per la selezione dei miei prossimi acquisti.
La prima fonte sono gli autori che amo, i più generosi dei quali non risparmiano amorevoli consigli ai propri lettori. Certo, devi fidarti solo delle tracce che lasciano nei loro scritti, e mai delle marchette che fanno nelle interviste. Ma seguendo questa dritta puoi trovare ottime ispirazioni.
Per esempio, è grazie a Sepulveda che ho conosciuto Coloane e grazie a Camilleri che ho vinto il mio istintivo ribrezzo per Scerbanenco.
La seconda fonte è la classifica dei più venduti ai centri commerciali.
Ah! Orrore! Vi immagino, fighette snob a schifarmi e a scrivere a google per farmi chiudere!
Per voi un libro merita di essere letto solo se siete in pochi intimi a goderne la piacevolezza.
Per me no.
Per me, la massa dei visitatori di un centro commerciale costituisce una setaccio piuttosto valido, dal quale raccogliere qualche buona indicazione da combinare con la conoscenza dell' autore, oppure con qualche recensione letta qua e là. Se un libro che a giudicare dalle recensioni potrebbe interessarmi e piace al grande pubblico, non c'è motivo che non piaccia anche a me. Questo almeno in teoria.
Terza fonte, la più preziosa di tutte, sono gli amici (o conoscenti) dei cui gusti letterari mi fido.
Anche qui si rischia (come nelle altre due, del resto) la cantonata, ma vuoi mettere la soddisfazione di farlo sommessamente presente all' “amico”?
John Fante è UNA MMMERDAAAAA!!!! (cit.)
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